| allora,un appunto..sicuramente la morte di Gabriele Sandri è deprecabile,ma in questo caso io non ci vedo alcun nesso col mondo del calcio..più che altro il nesso si ha con la follia della notte romana da parte degli ultras..ma lo schifo c'è sempre..e non solo xké un ragazzo è morto mentre se ne stava a dormire in un auto in autogrill,ma xké nn appena si è avuta notizia della sua morte la si è voluta strumentalizzare,dando subito la colpa allo scontro(reale?)tra le due tifoserie,scaldando così gli animi di quegli imbecilli che si fanno chiamare tifosi ma che in realtà non lo sono,senza sapere che in realtà,il colpevole era un poliziotto..e questo nn ha fatto che peggiorare la situazione..se in italia nn si sentisse il bisogno di trasformare qualsiasi avvenimento di cronaca nera nel top di una trasmissione qualunquista forse le reazioni sarebbero state diverse..xkè se dici che c'entra un tifoso,e lo dipingi come un criminale,senza sapere niente in realtà,è normale che gli altri insorgano..poi quello che hanno fatto è semplicemente schifoso,non cerco scusanti,ma il clima di "odio"in qualche modo è stato creato..e hanno dato a quegli incivili solo quello che loro vogliono..ma vorrei sottolineare come l'ultras non è il vandalo che tanti credono,ma un tifoso,che nei giorni del funerale di un "nemico"è capace di parteciparvi con commozione sincera..e qui vi allego la lettera scritta da un tifoso.e basta.niente di più.un tifoso stanco di essere etichettato.
Ogni ultras è diverso. C’è quello che si muove solo col gruppo e quello che fa gruppo per se. Gli ultras sono diversi ma li unisce l’amore per la propria squadra, la tenacia nel resistere oltre 90 minuti in piedi sotto la pioggia o al freddo, li unisce il riscaldarsi con un coro cantato a squarciagola, li unisce la sicurezza dell’amico che gli dorme accanto sul treno che ti riporta dalla trasferta, li unisce la passeggiata goliardica nella città avversaria, li unisce la gioia di partire per una trasferta e la stanchezza del ritorno, li unisce quel panino diviso in due dopo due ore di digiuno, li unisce quella sigaretta offerta nello scompartimento e ridata in curva, li unisce quella litigata sull’esterno sinistro panchinaro fatta nella penombra di un treno notturno, li unisce la mentalità.Le cose che ci uniscono, contemporaneamente ci dividono dal mondo esterno, ci allontanano da genitori preoccupati, da zii scandalizzati, da compagni di classe impauriti e da professori disgustati. L’ultras è l’eccezione alla regola, è l’inaspettato che ti sorprende, è la sorpresa che ti smorza il sorriso quando pensi di averla fatta franca. L’ultras è anche il braccio che ti tira sul vagone prima che si chiudono le porte. L’ultras è questo e molto altro, altri sentimenti non rinchiudibili in parole. Ciao Gabriele Un ragazzo della Sud
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