Si è spenta la luce di Enzo Biagi

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atuanardo
view post Posted on 6/11/2007, 15:39




E' morto Enzo Biagi
Se ne va un pezzo di storia italiana
Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi di Biagi.


Roma 6 novembre 2007 - Nato il 9 agosto 1920 a Lizzano in Belvedere, un paesino dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, dotato di un talento innato per la scrittura, fin da bambino Enzo Biagi si dimostra particolarmente portato per le materie letterarie.
Allo scoccare del diciottesimo anno di età, diventato maggiorenne, si dà al giornalismo, senza per questo abbandonare gli studi. Intraprende i primi passi della carriera lavorando in particolare come cronista al Resto del Carlino e, a soli, ventuno anni diventa professionista.
Allo scoppio della secondo conflitto mondiale, viene richiamato alle armi e, dopo l'8 settembre del 1943, per non aderire alla Repubblica di Salò, varca la linea del fronte aggregandosi ai gruppi partigiani operanti sul fronte dell'Appennino. Il 21 aprile 1945 entra a Bologna con le truppe alleate e annuncia dai microfoni del Pwb la fine della guerra.
Il dopoguerra a Bologna è per Biagi un periodo di numerose iniziative: fonda un settimanale, «Cronache» e un quotidiano «Cronache sera». Da questo momento, prende avvio in modo definitivo la grande carriera di quello che diverrà uno degli italiani più amati di sempre. Nuovamente assunto al Resto del Carlino (in quegli anni Giornale dell'Emilia), nel ruolo di inviato e di critico cinematografico, rimarrà negli annali per delle memorabili cronache sulle inondazioni del Polesine.

Un primo incarico davvero prestigioso lo ottiene negli anni che vanno dal 1952 al 1960 dove, trasferitosi a Milano, dirige il settimanale «Epoca».
Il suo ingresso in Rai è datato 1961: diventa direttore del Telegiornale mentre, nel 1962 fonda il primo rotocalco televisivo «RT». Inoltre, nel 1969 dà vita ad un programma tagliato su misura per lui e per le sue capacità, il celebre «Dicono di lei», basato su interviste a personaggi famosi, una sua specialità.
Biagi è richiestissimo e la sua firma, a poco a poco, compare su La Stampa (di cui è inviato per una decina d'anni), la Repubblica, il Corriere della sera e Panorama. Non contento, dà avvio ad un'attività di scrittore mai più interrotta e che lo ha visto immancabilmente in testa alle classifiche di vendita.
Anche la presenza televisiva, è costante. Le principali trasmissioni televisive condotte e ideate da Biagi sono «Proibito», inchiesta di attualità sui fatti della settimana e due grandi cicli di inchieste internazionali, «Douce France» (1978) e «Made in England» (1980). A queste si aggiungano una quantità notevole di servizi sul traffico d'armi, la mafia ed altri temi di stretta attualità della società italiana.

) Ideatore e conduttore del primo ciclo di «Film dossier» (datato 1982), e di «Questo secolo: 1943 e dintorni», nel 1983, conquista il pubblico anche con numerose altre trasmissioni: «1935 e dintorni», «Terza B», «Facciamo l'appello (1971)», «Linea diretta (1985, settantasei puntate)»; nel 1986 presenta le quindici puntate del settimanale «Spot» e, negli anni '87 e '88, «Il caso» (rispettivamente undici e diciotto puntate), nell'89 è ancora alle prese con «Linea diretta», seguita in autunno da «Terre lontane (sette film e sette realtà)» e «Terre vicine», incentrate sui mutamenti dei paesi ex comunisti dell'Est.
Dal 1991 Biagi realizza con la Rai un programma televisivo all'anno. Di questi si possono enumerare «I dieci comandamenti all'italiana» (1991), «Una storia» (1992), «Tocca a noi», «La lunga marcia di Mao» (sei puntate sulla Cina), «Processo al processo su tangentopoli», e «Le inchieste di Enzo Biagi». Nel 1995 conduce «Il Fatto», programma giornaliero di cinque minuti su avvenimenti e personaggi italiani, che viene ripreso in tutte le stagioni successive, sempre con altissime percentuali di ascolto.
Nel 1998 presenta due nuovi programmi, «Fratelli d'Italia» e «Cara Italia», mentre nel luglio 2000 è la volta di «Signore e Signore». Del 2001 è invece «Giro del mondo», un viaggio tra arte e letteratura: otto puntate con alcuni tra i grandi scrittori del Novecento. Dopo settecento puntate de «Il Fatto», Biagi è al centro di aspre polemiche a causa di una sua presunta faziosità negativa nei confronti dell'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Dopo cinque anni di silenzio torna in tv nella primavera del 2007 con il programma «RT - Rotocalco Televisivo».

Nel corso della sua lunghissima carriera pubblica più di ottanta libri tra cui: Un anno Una vita (1992), un libro che contiene tre interviste con pensieri e riflessioni sulle figure di Antonio Di Pietro, Giovanni Falcone e Tommaso Buscetta; La disfatta, (1993) inchiesta su Tangentopoli e sull'Italia delle tangenti; I come Italiani (1972), una sorta di dizionario antropologico sui difetti e i pregi italiani; Il boss è solo (1986), libro-intervista ai pentiti di mafia, Il sole malato (1987), reportage sull'Aids; L'Italia dei peccatori (1989), tutti i vizi d'Italia ; L'albero dai fiori bianchi (1994), raccolta di riflessioni quotidiane, il titolo si riferisce ad un ciliegio che si trova dietro la sua casa.; Il signor Fiat (inchiesta sulla famiglia Agnelli); La bella vita (intervista all'attore Marcello Mastroianni) del 1996; Sogni perduti (1997) saggio sulle «spalle» di grandi personalità come Montanelli, De Gasperi o Angelo Rizzoli; Scusate, dimenticavo (1997) ricordi e riflessioni autobiografiche; Racconto di un secolo (1999), interviste sul Novecento ai protagonisti del XX secolo. Lettera d'amore a una ragazza di una volta (2003), dedicato alla moglie Lucia, da poco scomparsa, Il Fatto (raccolta di interviste) (2003), La mia America (2004), saggio sul mito dell'America e sulla presidenza Bush, Era ieri (2005) (autobiografia in collaborazione con Loris Mazzetti), il libro che ha venduto di più ed è stato tradotto in nove lingue.
Quello che non si doveva dire (2006) saggio sull'editto bulgaro.
Enzo Biagi ha scritto anche tre libri in fumetti: Storia d'Italia a fumetti, Storia di Roma a fumetti e La storia dei popoli a fumetti.

06/11/2007


(mio commento, è morto uno che si è battuto per la libertà informativa, uno che hanno cercato di affossare in tanti, in primis S. Berlusconi al tempo dell'epurazione con l'editto bulgaro mentre veniva sbugiardato per i suoi collegamenti mafiosi, ha combattuto fino alla fine con la penna stretta in pugno!)
 
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lotus in dream
view post Posted on 7/11/2007, 19:38




certe persone non dovrebbero mai morire..è stato un grande,ha scritto la storia del nostro paese e non solo...
 
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lon_cynthia
view post Posted on 7/11/2007, 21:07




concordo
 
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atuanardo
view post Posted on 8/11/2007, 00:14




mentre altre persone dovrebbero morire subito, rotfl rotfl!!!
 
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lon_cynthia
view post Posted on 9/11/2007, 00:50




voglio riportare delle frasi proposte su un free-press, ma che cmq sn state davvero significative nella vita di Biagi e per descrivere la sua persona e le sue idee:

"Le verità che contano, i grandi principi, alla fine restano sempre due o tre; quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino."

"La mia generazione trovava eccitante leggere la Divina Commedia con le illustrazioni del Dorè. Adesso sui muri c'è scritto -Culo basso bye bye-. Capisce che è un pò diverso?"

"I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia con un delitto?"

"Dopo due o tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato, dice la sua e anche quella degli altri."

"Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice!"

"La -devolution-, una parola che sembra inventata da Celentano."

"Il denaro arriva sempre quando non si ha più fame."

"Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare."

 
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Sbirubibi
view post Posted on 9/11/2007, 10:43




l'ultima è spettacolare!!ma anche le altre...già è proprio una gran perdita!!i migliori muoiono sempre per primi...
 
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lotus in dream
view post Posted on 9/11/2007, 19:44




aforismi degni di una grande persona!
 
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lon_cynthia
view post Posted on 9/11/2007, 22:09




e giààà........
 
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arisa
view post Posted on 10/11/2007, 15:01




io ad essere sincera non l'ho mai " conosciuto" abbastanza...me lo ricordavo da piccola che faceva " il fatto" dopo il telegiornale, ma ci capivo molto poco...poi non l'ho piu visto...e fisicamente me lo ricordo sempre come un nonno...solo ora con la sua morte praticamente dovunque leggevo c'era tutta la sua vita...
 
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8 replies since 6/11/2007, 15:39   58 views
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